CUT_UP



Ideazione Salvatore Insana
Azione scenica e testi di Chiara Condrò e Elisa Turco Liveri
Video e luci Salvatore Insana
suono Manuel Cascone
Con il sostegno di Teatro Magro, Laboratori Permanenti, Settimo Cielo, Ilinx, Teatro Studio Uno, Florian - Metateatro



Cut_up si interroga sui limiti della prevenzione: Fino a che punto si possono prevenire i mali fisici nella speranza di un futuro sempre più lungo e sempre più lontano dalla paura della morte?

Cut _up lavora sulle mutilazioni dell'agire causate dall'eccesso di precauzioni, e al contempo indaga sul carnefice che agisce per divino sentito dire. Ci si interroga sull’ossessione di preservare il corpo fino al punto di “svuotarlo” per san(t)ificarlo. Un corpo sempre nuovo, sempre sano, rigenerato e lontano dalle malattie. Un corpo/involucro così forte da annientare ogni male, anche a costo di essere mutilato.

Questo il punto di partenza della nostra ricerca, che ci ha portato ad analizzare in un primo momento due icone come Angelina Jolie e Sant’Agata, legate dal filo rosso della mutilazione sacrificale, due emblemi femminili al limite dello stereotipo, tali da permetterci di accostare la santità ecclesiastica con quella mediatica, tra tradizione e contemporaneità. 

Cut significa taglio, inteso come esigenza di rinnovamento e come necessità di giovamento, come mutilazione, come sutura preventiva (mastectomia), come rinascita, come piccola o grande ferita ancora non rimarginata, come fonte di guarigione. 

Cut_up si rivolge ad un pubblico dai 14 anni in su, meglio se interessato a livello sia superficiale che cronico e patologico ad una ricerca fisica ed emotiva del benessere del proprio corpo.

Chiunque abbia l'esigenza di migliorarsi, tenersi in forma, allenarsi, chiunque abbia subito attese lancinanti, in studi medici, in ospedali e reparti, chiunque senta la necessità di riflettere, e confrontarsi sull'utilizzo di medicinali, integratori, discipline olistiche, vitamine, cucina biologica, meditazione, sport, chiunque non si rassegni, o non vorrebbe rassegnarsi all'invecchiamento naturale e inesorabile della specie, chiunque si confronti quotidianamente con un senso di sacrificio e di responsabilità nei confronti del resto dell'umanità, chiunque si domandi se il suo agire sia dettato da modelli mediatici o santi è assolutamente invitato ad assistere allo spettacolo.